Come fare la messa in piega, quando non puoi andare dal parrucchiere (Cap. I)
giovedì, maggio 06, 2021Nell’ultimo post, parlavamo di conseguenze indirette della pandemia.
Non si parlava naturalmente della immane tragedia che si abbatte su tutto il mondo da quasi un anno e mezzo, non ci si riferiva a morti e malati, né alle note conseguenze sull’economia (micro e macro) e sulla vita sociale (diventata ormai asociale), ma a tanti piccoli e grandi dettagli a cui la pandemia ci ha costretti per forza di cose.
Avevo fatto l’esempio del trascurarsi durante il lockdown o in zona rossa, facendo riferimento, per esempio, alla linea e/o alla forma perduta, ma parliamo anche della messa in piega perduta, perché io personalmente -che vivo in zona rossa ricorrente- non vado dal parrucchiere dallo scorso agosto, quando sembrava (e sottolineo sembrava) che la pandemia fosse in deciso calo.
Per carità, è ampiamente probabile che la mia possa essere solo ansia, ma io per tutto l’autunno, l’inverno e attualmente in primavera non ho più tagliato i capelli, eccetto qualche sforbiciata self-made (non fatelo!) alla frangia che ormai è talmente lunga che spesso mi pare di somigliare al cugino Itt della Famiglia Addams.
E allora in qualche modo ho cercato di attrezzarmi, per rendere le mie chiome almeno presentabili. Le lunghezze hanno obiettivamente sforato ogni limite che mi era imposta negli ultimi anni e mi sono trovata a gestire una piega a cui non ero più abituata (né avvezza).
Quindi via allo shopping online ed ho acquistato nel corso del tempo diversi aggeggi per rimettere in ordine in capelli.
Appunto…
Come rimettere in ordine i capelli quando non si può andare dal parrucchiere?
Intendiamoci, questi tutorial non vogliono essere delle guide da lockdown, ma semplicemente piccoli suggerimenti per tutte quelle occasioni in cui vogliamo restare con i capelli in ordine, anche quando non abbiamo tempo, modo o voglia di andare dal parrucchiere, fermo restando che una vera messa in piega prevede la mano sapiente del professionista dei capelli.
Come dicevamo, abbiamo tastato diverse strade e cambiato pettinatura più volte nel corso dell'ultimo anno, complice la noia della permanenza forzata in casa, mi sono data agli esperimenti.
All’inizio, mi sono data alla spazzola lisciante termica di cui vi avevo già parlato, poi ho voluto approfondire l’argomento e testare anche un prodotto molto simile ma più piccolo, di modo che lavorasse non solo sulle lunghezze ma che arrivasse anche alle ciocche più corte senza troppa fatica.
All’inizio, lo ammetto, non ci sono andata d’accordo.
Ma ammettiamolo, prima di apprezzare o deprezzare la funzionalità di un prodotto, bisogna provarlo abbastanza a lungo da imparare ad usarlo come si deve, quindi conosciamo meglio la mia nuova spazzola lisciante per le ciocche corte.
Me n'era piaciuto da subito l’aspetto, piacevole alla vista, colori ben assortiti, con nero dominante e dettagli in rosa metallizzato, mi ha dato subito l’impressione di un prodotto ben fatto, soprattutto quando ne ho esaminato i dettagli, come i denti della spazzola rivestiti in ceramica a doppia faccia ed a punta tonda, fatti per non irritare il cuoio capelluto.
Si riscalda velocemente ed ha un pratico, unico pulsante on/off che funge anche da regolatore della temperatura: al primo tocco, si accende, con due tocchi passa alla temperatura successiva e così via, in un range che va da un minimo di 150° a un massimo di 210°. Le spie rosse lampeggeranno fin quando la spazzola avrà raggiunto la temperatura selezionata, al che la luce diventerà fissa.
Utile, a quanto pare, anche per lisciare la barba (funzione mai utilizzata dal consorte, pur barbuto), per la quale consiglio comunque la temperatura più bassa, considerato che i peli della barba sono particolarmente vicini alla pelle del viso, io eviterei il rischio di irritazione da calore.
Quanto ai capelli, il range di temperatura oscilla tra i 180° e i 210°, sui miei capelli, alquanto spessi, utilizzo di solito la temperatura più alta.
Se siete distratte come me, state tranquille, se doveste dimenticarlo acceso si spegne da sé entro 30 minuti.
Il filo di alimentazione è lungo abbastanza da consentire le manovre utili alla messa in piega oltre che essere rotante a 360°, di modo che non si attorcigli durante l’uso.
Una delle ragioni principali per cui l’avevo scelta è stata la dimensione contenuta: è piccola e maneggevole e facilmente trasportabile, quindi quando potrò andare in vacanza, occuperà ben poco spazio in valigia.
Ora mi tocca precisare perché ho voluto e dovuto sottolineare in principio che fosse importante imparare ad usarla bene.
Date le appena citate dimensioni contenute, appare evidente che per ottenerne la massima funzionalità ed efficacia, è necessario lavorare su ciocche piccole, separando bene le ciocche da stirare da quelle sottostanti e sovrastanti, per non rischiare una messa in piega dall’efficacia apparente in quanto poco duratura; lavorando invece bene le ciocche sarà molto più facile combattere l’effetto crespo e ottenere la piega desiderata.
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